Quando elenchiamo i benefici del teatro sui bambini e i ragazzi, ci sembra a volte di esagerare e di
fare liste lunghe e altisonanti. Quindi la lista che seguirà è frutto di un lavoro di sintesi,
speriamo apprezzerete la buona volontà! 1 – lavoro di squadra.
Il teatro non è un’esperienza competitiva e individuale: anzi, è esperienza collettiva, corale, che
dà il meglio di sé quando le parti che lo compongono -gli attori- si fidano le una delle altre e si
impegnano per un obiettivo comune.
2 – autocontrollo, quello buono però. Con questo termine intendiamo la capacità di accogliere e
successivamente di ridimensionare emozioni quali agitazione, paura, vergogna. La consapevolezza e
padronanza dei propri stati emotivi è
una delle componenti della sicurezza di sé. 3 – fiducia e autostima. Quello di recitare una parte è
un lavoro progressivo dal forte coinvolgimento emotivo, che si sedimenta nel tempo ma che ha valore
a prescindere dalla performance.
Arrivare al termine del processo è solitamente fonte di grande soddisfazione per il piccolo
interprete 4 – linguaggio. Seppur proporzionato all’età dei partecipanti, il linguaggio teatrale non
è mai elementare: sia gli esercizi proposti,
sia il testo del saggio esplorano la gamma di sentimenti ed emozioni, dei tempi verbali e fanno
ricorso a termini che i bambini non conoscono ma si ritrovano naturalmente a memorizzare. 5 – storie
e cultura. Il teatro è vicenda, è
trama, intreccio: fare teatro significa coltivare la passione -tendenzialmente innata- per le
narrazioni complesse, le epopee, le storie e la lettura. 6 – emozioni al centro. Il lavoro di
immedesimazione nel personaggio porta spesso
a scoprire un sentire altro, a sperimentare stati d’animo a volte poco noti o spesso “rifiutati” e
“censurati” dalla contemporaneità: la paura, la rabbia, l’invidia, la solitudine, la nostalgia.
Questi sono solo i risvolti benefici
del teatro sui bambini a livello individuale, ma i riverberi positivi del teatro sulla società sono
altrettanto importanti. Lo ha detto perfettamente l’attore -di cinema ma soprattutto di teatro- Elio
Germano che qualche anno fa, intervistato
durante il programma televisivo “Che tempo che fa”, si espresse con grande eloquenza sull’importanza
del teatro come esperienza educativa collettiva. “C’è un famoso anarchico russo Pëtr Alekseevič
Kropotkin che diceva: se riuscissimo
a metterci nei panni degli altri, tanto da sentire gli altri come se fossimo noi, non avremmo più
bisogno di regole, di leggi. Perché agiremmo per il sentire comune e quindi non faremmo mai qualcosa
contro qualcun altro che sentiremmo
come fosse noi. Per questo bisognerebbe fare teatro nelle scuole, perché l’esercizio di mettersi nei
panni degli altri, è un esercizio che ci può far diventare veramente una società migliore.”